APPROVATO IL NUOVO PROTOCOLLO SULLO SMART WORKING
Il 7 Dicembre 2021 è stato sottoscritto il “Protocollo Nazionale sul Lavoro in Modalità Agile”
A sottoscrivere l’Accordo più di venti organizzazioni sindacali datoriali e dei lavoratori
Cosa stabilisce il Protocollo?
Il Protocollo, in riferimento al settore privato, fornisce un quadro di riferimento per la definizione della modalità di svolgimento del lavoro in smart-working.
Una modalità, ormai, che abbiamo imparato a conoscere e che si è largamente diffusa a causa dell’emergenza da Covid-19,
Cosa si intende per modalità di lavoro agile?
Questa modalità, secondo l’art.3 del Protocollo, si caratterizza per l’assenza di un preciso orario di lavoro e per l’autonomia nello svolgimento della prestazione nell’ambito degli obiettivi prefissati.
Un lavoro che si articola nel rispetto dell’organizzazione delle attività aziendale assegnate dal responsabile.
Green Pass e Lavoro agile
Riassumiamo, di seguito, le principali FAQ sul lavoro agile e sull’obbligo, per questi lavoratori, del Green Pass.
Chi lavora in modalità smart working deve essere in possesso/deve esibire il Green Pass?
No.
Come chiarito da alcune FAQ aggiornate sul sito del Governo, chi lavora sempre in questa modalità non dovrà possedere e/o esibire il Green Pass, che serve unicamente per accedere ai luoghi di lavoro.
Per accedere al luogo di lavoro è necessario avere il Super Green Pass?
Fino al 15 febbraio, i lavoratori pubblici e privati con almeno 50 anni, potranno accedere al luogo di lavoro esibendo la Certificazione Verde Covid-19 (Green Pass), ottenibile anche con un test antigenico rapido o molecolare.
A partire dal 15 febbraio e fino al 15 giugno 2022 gli stessi dovranno esibire il Super Green Pass, che si ottiene a seguito di vaccinazione o con la guarigione dal Covid.
In quest’ultima casistica ricadono anche tutti coloro che compiono i 50 anni tra il 15 febbraio e il 15 giugno 2022.
La sanzione in caso di inottemperanza a tale previsione è compresa tra € 600 e € 1.500 €.
Si può adottare lo smart working per eludere l’obbligo di Green Pass?
No.
In ogni caso lo smart working non può essere snaturato e, pertanto, utilizzato allo scopo di eludere l’obbligo di Green Pass e non dà diritto ad una corsia preferenziale per accedere allo smart working.
I lavoratori sono obbligati a tornare in presenza?
Sicuramente, anche in seguito alla Circolare adottata dal Ministro per la pubblica amministrazione d’intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, ‘una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile’, tale modalità è da incentivare.
Tuttavia, se il Datore di Lavoro richiede esplicitamente la presenza del lavoratore in ufficio, il lavoratore ha l’obbligo di presenziare sul luogo di lavoro.
Cosa accade se il lavoratore in smart working viene convocato per una riunione dopo il 15 Ottobre 2021 e non è in possesso di Green Pass? Può continuare a lavorare in smart working?
Il rifiuto ad eseguire la prestazione lavorativa in presenza, in ragione della mancanza del Green Pass ha, come conseguenza, l’assenza ingiustificata dal rapporto di lavoro (senza retribuzione), senza che ciò comporti l’avvio di procedimenti disciplinari.
Quanto all’eventualità che il lavoratore continui a prestare la propria attività in regime di smart working, sarà necessario verificare, al fine di evitare l’insorgere di contestazioni ed in applicazione dei principi di correttezza e buona fede.
L’adozione di una policy di rientro è da suggerire anche per disciplinare questo tipo di casistiche.
I lavoratori fragili hanno diritto a svolgere la prestazione lavorativa in smart working?
Sì.
Ai sensi dell’art. 26, comma 2 bis, del D.L. 17 marzo 2020, n. 18, convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27, fino alla data di adozione del decreto del Ministero della Salute, di concerto con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e per la pubblica amministrazione che procederà ad individuare le patologie da prendere in considerazione e, comunque, non oltre il 28 febbraio 2022, i lavoratori fragili svolgono di norma la prestazione lavorativa in smart working.
Questo anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto.
Alla luce dei nuovi provvedimenti lo smart working è obbligatorio nel settore privato?
No.
La circolare del 5 gennaio, firmata dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e il Ministro delle Politiche Sociali ha decretato il protrarsi dello stato di emergenza.
Viene, quindi, ancora raccomandato il massimo utilizzo della modalità di Lavoro Agile.
Non è, però, previsto alcun obbligo.
Per approfondimenti consulta il testo del Protocollo.
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